Budino al cioccolato in 3 minuti

Per soddisfare la voglia di dolce ‘last minute’ ho elaborato questa procedura per farmi un budino in meno di 3 minuti. Ottimo per una merenda gustosa o come dessert non impegnativo.

In sostanza si tratta di farsi una scorta di miscela di polveri mischiando maizena, cacao e zucchero.Questa si può realizzare in grandi quantità in modo da averla sempre pronta in un barattolo o addirittura già porzionata in bustine mono dose.

polveri

Questa la mia miscela per 1 litro di latte:

72 gr. maizena
64 gr. cacao
110 gr. zucchero
1 pizzico di sale

A seconda della densità desiderata si potrà aumentare o diminuire la maizena, o modificare le dosi di cacao e zucchero a proprio gusto (con queste dosi risulta relativamente poco dolce).


Come si fa:

Versare tutte le polveri in un contenitore e mischiare bene.
Per una porzione di budino
120 ml di latte freddo
30 gr di miscela per budino al cioccolato (9 gr. maizena, 8 gr. cacao, 13 gr. zucchero).

Stemperare in una coppetta la miscela con il latte freddo (stemperare significa che sciogliamo prima le polveri in poco latte e quindi aggiungiamo il resto del latte, per evitare di formare grumi).
Mettere nel microonde alla massima potenza per 1 minuto (il tempo dipende dalla potenza del MO), appena il composto comincia a bollire, fermare, dare una girata e cuocere ancora per 20 secondi (fino a quando ricomincia a bollire), far raffreddare, ma anche no.

Se volete qualcosa di più sostanzioso e sempre veloce potete provare la torta in 5 minuti al microonde degli amici di lifehacks.it 🙂

Lasagne alla Parmigiana

Pasta, melanzana, pomodoro, mozzarella, pasta, melanzana, ….

Melanzane (fritte? no, grazie) affettate (attenzione: non troppo spesse o troppo sottili e tutte il più possibile dello stesso spessore) e grigliate 2/3 minuti per lato, niente olio, solo un pizzico di sale. Un accorgimento per fare le melanzane in questo modo,  è impilarle una sull’altra via via che sono cotte, in questo modo rimangono morbide e non seccano.
Per la salsa basta sgocciolare e schiacciare dei buoni pelati in scatola, cuocerli 5/10 minuti con (tantooooo) aglio, sale e un pizzico di zucchero quindi condirli con un filo d’olio e basilico.
La pasta è una normale pasta all’uovo tagliata a cerchio, cotta in acqua bollente quindi raffreddata e asciugata.
La mozzarella è mozzarella.
Si monta il tutto mettendo in una teglia leggermente unta, uno strato di pasta, un po’ di sugo (non così tanto, un po’ meno), una fetta di melanzana, una fetta di mozzarella, ancora sugo, un po di parmigiano, pasta, sugo, melanzana, mozzarella, sugo, parmigiano, e si finisce con pasta, sugo, mozzarella tritata (poca) e parmigiano. Si mette la teglia in forno sotto al grill caldo, giusto il tempo di far sciogliere un po’ la mozzarella e gratinare la superfice.
No, la besciamella non ci va.

Macarons

Da un po’ il Macaron era nella mia ‘To-Cook List’ e quando stamattina ho letto che oggi si festeggia il Macarons day non ho potuto fare a meno di onorare questa fondamentale ricorrenza (e vedo che sono in compagnia :)). Allora dopo un primo tentativo fallito ho cercato qualche info sulla tecnica di realizzazione e fortunatamente mi sono imbattuto in questo video in cui Cristophe Morel, famoso cioccolatiere francese, illustra tutte le fasi. Ora, se sapete il francese il macaron non avrà più segreti se invece, come me, fate solo finta di saperlo, potete sempre guardare le figure e qualcosa comunque capirete. La realizzazione sembra semplice, però la corretta lavorazione della cialda è  fondamentale  per  il risultato finale. Questa infatti se correttamente eseguita produrrà un biscotto croccante all’esterno e umido e leggero all’interno.

La ricetta originale la trovate sempre qui.

Ingredienti
7 albumi d’uovo
50g di zucchero a velo
1 cucchiaino di di limone
450g di zucchero a velo
250 g di polvere di mandorle
40g di cacao in polvere
250 g di panna
200 g di cioccolato puro
35g di burro non salato

Per le cialde

Montare gli albumi molto ferma con il succo di limone e 25g di zucchero.
Dopo 2 o 3 minuti, aggiungere altri 25 grammi di zucchero e montare altri 2 minuti.
In una ciotola mischiare 450g di zucchero a velo, la polvere di mandorle e il cacao in polvere. Setacciare e versare sopra gli albumi.
Mescolare con una spatola finché il composto è liscio e lucido.
Servire con una tasca e una manica di palline sulla piastra con un foglio di silicone.
Formare delle palline su una teglia con silicone o carta da forno con la tasca da pasticcere.
Lasciate riposare per 10 minuti e cuocere 25 minuti a 150°.

Per la ganache:
Scaldare la panna, versare le gocce di cioccolato e mescolare bene. Una volta che il composto è caldo, aggiungere il burro ed emulsionare con un mixer.
Quando le cialde sono fredde, formare i biscotti e lascire riposare in frigo da 24 a 48 ore.

Auf Deutsch

Auf deutsch

Tagliatelle al Salmone
Prendete qualcosa dagli spaghetti al salmone di quel demonio di Sigrid, della pasta al nero di seppia avanzata dalle lasagne, una amica cinese che vi spiega due cose della sua cultura gastronomica, un pizzico di atmosfera tedesca, e dei colori a caso. Frullare tutto, aggiungere un po’ di grasso, et voilà: tagliatelle al salmone.

Per chi si vuole sporcare le mani:

Tagliatelle al salmone

Ho tirato 100 gr di pasta al nero di seppia (che ho scoperto si conserva benissimo almeno una settimana in frigo avvolta nella pellicola) abbastanza sottile tagliandola a tagliatella. Ho tagliato a pezzetti spessi mezzo centimetro 100 gr di salmone e l’ho condito con 2 cucchiai di salsa di soia chiara e uno di marsala (e non ce l’ho il vino cinese!). Per la salsa nel frattempo ho cotto 4/5 minuti in poca acqua 100 gr di piselli e uno scalogno tritato, ho aggiunto un po’ di cren grattato, frullato il tutto e passato al colino. Ho cotto la pasta e l’ho saltata in padella con poco olio, ho spento e ho buttato il salmone, un po’ di germogli misti (cren rosso, soia e porro) e delle fettine sottilissime di sedano sulla pasta calda (il salmone si è scottato solo con il calore della pasta rimanendo quasi crudo). Ho adagiato la pasta sulla salsa di piselli e ho guarnito con ancora qualche germoglio. Semplice, semplice, gustosa, leggera, allegra, e…boh?

Auf Deutsch Auf Deutsch

Tarte Tatin

Uno dei miei dolci preferiti, che finalmente mi è riuscito bene (a parte il disegno con le mele), grazie alla ricetta presa da questo fantastico libro di Michel Roux e alla pasta sfoglia veloce presa dallo stesso libro.
Per chi non conoscesse, si tratta di una torta rovesciata in cui le mele cuociono sotto alla pasta. Leggenda vuole che sia nata da una svista della signora Tatin durante la realizzazione di una classica torta di mele. La ricetta originale prevede in alternativa sia la pasta sfoglia che la pasta brisé. In ogni caso, essendo una di quelle preparazioni fatte di pochissimi ingredienti (burro e mele) è fondamentale che questi siano di ottima qualità.

La cottura rovesciata cuoce le mele e fa caramellare lo zucchero lasciando la base relativamente asciutta. Si opera in due fasi, prima una cottura su fuoco delle mele con la pasta sopra, quindi in forno per terminare la cottura della pasta. Se fatta bene e con buoni ingredienti, come tutti i dolci essenziali, è semplicemente divina.

Tarte Tatin

Do it yourself

Ingredienti per una torta da 22 – 24 cm
200 gr di pasta sfoglia (usata quella veloce)
4/5 mele (meglio farinose, non troppo acquose e un po’acide)
80 gr burro
120 gr di zucchero

Sbucciare le mele e tagliarle in 8 spicchi. Imburrare abbondantemente una padella o una tortiera che possa andare in forno e cospargere con abbondante zucchero. Disporre le mele a raggiera (non come me a casaccio) nella padella.
Stendere la sfoglia a circa 3 mm, coprire le mele con la sfoglia ritagliando la pasta in eccesso e lasciando circa 1 cm di bordo. Fare qualche buco sulla sfoglia per permettere al vapore di uscire durante la cottura. Far riposare in frigo circa 20 minuti. Porre quindi sul fuoco medio/alto e nel frattempo scaldare il forno a 180°. Quando lo zucchero avrà caramellato (caramello chiaro, controllare alzando la sfoglia con la forchetta) mettere la padella nel forno e cuocere ancora 20 minuti circa fino a cottura della sfoglia. Sformare subito la torta su un piatto (eventualmente risistemare le mele) e servire calda/tiepida. Magari accompagnata con gelato alla crema o crème fraiche.

Zuppa di cipolle - Zwiebeln Suppe - Bier

Sarò prolisso, quindi a chi non interessano i fondamentali della cultura tedesca e una citazione del più grande comico americano può andare in fondo dove cerco di spiegare come ho fatto la zuppa di cipolle.

Allora, siccome siamo molto attenti a tutta la tematica cibo locale, km 0, usato garantito, etc, non potevo non infilare il più importante prodotto locale tedesco, la birra, in questa zuppa. Si perché è luogo comune  che in Germania la birra sia buona e,  la birra in Germania è veramente buona.
Devo dire poi che la mia strada verso l’integrazione passa anche attraverso l’assunzione delle sembianze del tipico maschio tedesco e visto che ho scarse probabilità di diventare alto e tanto meno biondo, mi resta solo la coltivazione della tipica, tedeschissima, Bierbauch ovvero la panza da bevitore di birra. Quindi io qui, come gli indigeni, non compro la birra a bottiglie ma a CASSE. Bamm! 20 bottiglie in una volta. E così ho in casa sempre parcheggiata sul pavimento, in qualche angolo della cucina, una o due casse di birra. Che poi quando è finita si riporta la cassa con tutte le bottiglie vuote e si riceve indietro il pfand. Ok, siccome fa freddo e ci voleva una bella zuppa di cipolle e dato che questa birra che beviamo è veramente tanto buona, dovevo metterla anche nella zuppa, e naturalmente le cipolle erano tedesche e la ricetta (senza birra) pero è francese.


Das Bier

Questa rossa Eichbaum – Rotes Räuberbier (la birra del brigante) ha gusto leggermente amarognolo e un gradevole sapore di malto, un pizzico di caramello e caffé.  Prima di versarla nella zuppa l’ho fatta ridurre a metà esaltandone le note amare e tostate. Per questo ho aggiunto alle cipolle un po’ di zucchero per ridare equilibrio.

Risultato: pretty, pretty, pretty good! (ecco, questa era la citazione di Larry David, riservata ai fan di Curb your Enthusiasm, se non lo siete, siatelo)


Ingredienti per 2:

400 gr di cipolla
0,5 L di brodo (io avevo vitello, preparato e surgelato in una vita precedente)
0,5 L di birra scura
30 gr di burro
15 gr di olio
1 rametto di rosmarino

1/2 cucchiaino di zucchero


Preparazione
Zuppa im brot
Scaldare in una pentola olio e burro e cuocervi la cipolla con il rosmarino a fuoco bassissimo per 15/20 minuti. Intanto ridurre a metà la birra facendola bollire in un pentolino, quindi aggiungere il brodo e portare tutto a bollore. Alzare il fuoco sotto le cipolle facendole rosolare qualche minuto con lo zucchero quindi aggiungere il brodo birroso (sarebbe buona cosa eliminare un po’ del grasso di cottura delle cipolle prima di aggiungere i liquidi, vedi tu), abbassare al minimo e andare a fare dell’altro per un paio d’ore.


Normalmente la zuppa si serve in ciotole versandola su pane tostato e cosparso di formaggio (gruyere), io l’ho servita direttamente in ciotole di pane, confezionate apposta, svuotate, fatte asciugare in forno e foderate di gruyere grattugiato. Finita la zuppa ci si mangia il pane, che un po’ si inzuppa ma non diventa molliccio, a pezzi, con le mani.

P.S.
Oggi lasciamo il nostro Sommelier senza lavoro, infatti come lui ci insegna, regola fondamentale dell’abbinamento è che se il vino fa da ingrediente in un piatto allora si porta in tavola lo stesso vino. Qui c’è la birra ma la sostanza è la stessa, giusto?

Pasta sfoglia Veloce

Adoro la pasta sfoglia si, anche per la consistenza e il sapore,  ma soprattutto da un punto di vista tecnologico e matematico. Una roba che con qualche piega arriva a 6/700 strati di pasta/burro e che in forno per questioni (meta)fisiche si gonfia. Vabbè solo che per farla ci vuole un sacco di tempo. Invece con questa versione  otteniamo una pasta che si alza un po’ meno di quella normale (1/4) ma è molto più rapida da realizzare.

Ingredienti:
250 gr di burro freddissimo
250 gr farina
1/2 cucchiaino di sale
250 ml di acqua ghiacciata

Tagliare il burro a cubetti, fare la fontana con la farina, burro e sale.
Impastare velocemente con la punta delle dita per amalgamare burro e farina.
Aggiungere poco alla volta l’acqua e farla assorbire impastando il meno possibile (la quantità di acqua assorbita dipende anche dalla farina, può darsi che ce ne voglia di meno di quella prevista).
Avvolgere l’impasto nella pellicola e far riposare in frigo per 20 minuti
Stendere a rettangolo la pasta sul piano infarinato, ripiegarla in 3, girare di 90°, stendere e ripiegare nuovamente: 2 giri fatti.
Avvolgere la pasta e farla riposare in frigo ancora 30 minuti.
Fare altri 2 giri (stesura, piega, stesura, piega), e far riposare ancora 30 minuti in frigo prima di utilizzarla.
Si conserva qualche giorno in frigo o qualche settimana in freezer.

Tarte Tatin Cosa ci ho fatto?

la tarte tatin.

Lasagne caprino e seppia

Un genio.
Non io ovviamente ma Vissani, la firma di questo piatto da me, (anzi da noi, visto che Anne ormai è fondamentale nella preparazione della cena :-)) riproposto.
Come molti piatti di Vissani presenta un accostamento insolito (e geniale) di sapori ben noti e tratta gli ingredienti con il più assoluto rispetto: cotture brevi per mantenerne fragranza e colore, sapiente utilizzo delle tecniche di taglio (che come dice il Maestro, sono parte integrante della cottura e possono anche sostituirsi ad essa) e estrema cura nella presentazione.
Non c’è dubbio che per imparare a cucinare un ottima scuola sia la riproduzione dei piatti dei grandi maestri.

Ingredienti:
Pasta all’uovo colorata con il nero di seppia 300 gr
caprino 200 gr
piselli 180 gr
seppia 180 gr
aglio 1 spicchio
scalogno 30 gr
cotica 1 pezzo
alloro, parmigiano, sale, pepe

Preparare le lasagne con la pasta all’uovo colorata, sbollentarle in acqua salata (non buttare l’acqua).
Sbollentare i piselli e saltarli in padella con olio sale e pepe. Tagliare la seppia cruda a julienne finissima.
Scaldare in un pentolino olio, scalogno, cotica, alloro e aglio, aggiungere 50 gr di caprino, passare al setaccio e allungare leggermente con l’acqua delle lasagne. Togliere cotica e alloro, frullare e passare al colino fine.
Adagiare una lasagna sul piatto, farcirla con del caprino, i piselli, la julienne di seppia e un po’ di salsa. Ricoprire con una seconda lasagna, nappare con la salsa e cospargere di piselli. Finire il piatto con olio e una spolverata di parmigiano.

Per abbinamento cibo-vino ci affidiamo al soMMelier, Renzo:
Abbinamento impegnativo; seppie, caprino, piselli, pasta all’uovo… grassezza e complessità non mancano a questo piatto, accostiamo per bilanciare un bianco che abbia un’ottima struttura e grande freschezza; se in cantina avete uno Chablis Premier Cru stappatelo, altrimenti vi suggerisco un Verdicchio dei Castelli di Jesi, nella tipologia Riserva se ne trovano di grande struttura, longevità e freschezza.

Torta mandorle e ricotta

Ricetta tedesca, direttamente dal libro di ricette allegato al forno.
Questa torta utilizza una base che in tedesco si chiama Rührteig, letteralmente ‘impasto girato’. Non so se esiste un nome ufficiale in italiano per questo tipo di base che qui, arricchita con la ricotta, produce una torta di consistenza molto piacevole: morbida e umida che si scioglie istantaneamente in bocca liberando i composti aromatici. Gli aromi che predominano sono mandorla tostata, arancia, albicocca e cioccolato.
Una torta, citando direttamente il ricettario, einfach und doch raffiniert, che vi consiglio di provare.

Ingredienti
Per una teglia da 24 cm
120 gr mandorle tritate
120 gr burro morbido
120 gr zucchero
4 uova a temperatura ambiente
50 gr farina 00
1 cucchiaio di scorza di arancia grattugiata
125 gr ricotta
80 gr cioccolato fondente
100 gr marmellata di albicocche
Burro per la teglia

1. Imburrare la teglia, coprire il fondo con carta da forno e riporre in frigo
2. Tostare leggermente le mandorle in padella senza grassi, far raffreddare. Montare il burro con 80 gr di zucchero in una ciotola. Dividere le uova e aggiungere i rossi al burro uno alla volta. Aggiungere quindi la farina, le mandorle, la scorza di arancia e la ricotta e mischiare bene.
3. Montare a crema i bianchi con un pizzico di sale aggiungendo il resto dello zucchero quando cominciano a montare. Incorporare delicatamente i bianchi all’impasto, versare nella teglia, lisciare.
4. Cuocere in forno a 180° posizionando la teglia a un terzo di altezza del forno (cioè + vicina al fondo) per 40 / 45 minuti (è pronta quando inserendo uno stuzzicadenti questo esce pulito). Far raffreddare qualche minuto, e sformare su una griglia da torte.
5. Grattugiare il cioccolato, scaldare la marmellata con 50 ml di acqua e spennellarla sulla torta. Far raffreddare e coprire con il cioccolato grattugiato.

Nota:
Facendola ho dimezzato le dosi per una tortiera più piccola. Il tempo di cottura si è ridotto parecchio, quindi consiglio di controllare la cottura prima dei 40 minuti previsti.

Ed ecco con che vino potremmo abbinare la torta, secondo il nostro Sommelier Renzao:
Dolcezza, grassezza e aromaticità da abbinare con un vino dolce, fresco e aromatico: il moscato! Tra i moscato scelgo quello rosa che ha l’alcolicità giusta per bilanciare il grado di succulenza intrinseca (l’umido) della torta.

Semplice ma raffinata la torta, raffinato ed elegante il Moscato rosa altoatesino.

Sablés al cioccolato e fleur de sel di Pierre Hermé
di Pierre Hermé
Ho rifatto e quindi ripropongo (copioincollo) questa ricetta pubblicata tempo fa da Daniela di Calme et Cacao perché sono in assoluto i miei biscotti preferiti.

cioccolato nero di copertura Guanaja 70% Valrhona 230g
farina 270g
burro 225g
zucchero di canna 165g
zucchero 75g
cacao in polvere 46g
fleur de sel 5g
estratto naturale di vaniglia 3g
bicarbonato di sodio 8g
Tagliare il cioccolato in piccoli pezzi. Unire la farina, il cacao e il bicarbonato e setacciare. Fare ammorbidire il burro et incorporare gli zuccheri, il sale et la vaniglia. Aggiungere la farina poi il cioccolato. Lavorare il meno possibile. Formare dei rotoli di 4 cm di diamètro et lasciare riposare 1 ora in frigo. Tagliare in fette di un buon cm di spessore (traduco fedelmente), mettere su una placca da forno rivestita di carta forno e cuocere 11-12 mn à 170°C (forno preriscaldato. Fondamentale rispettare i tempi di cottura!

Aggiungo il suggerimento del Sommelier per una proposta di abbinamento:
Il cioccolato struttura, dolcezza, tendenza amarognola… fino a qualche anno fa era catalogato fra gli inabbinabili; rencentemente l’ho accompagnato con soddisfazione ad uno Jerez (Sherry o Xérès) Pedro Ximenez; se questo dovesse essere troppo dolce e sciropposo per i biscotti sostituiamolo con un Jerez Oloroso dolce, meno strutturato e più facilmente abbinabile.

Ps: a proposito di sherry, per chi dovesse visitare Siviglia, una valida alternativa alla truce corrida è l’elegante bar di Plaza de Toros; sherry e piattini sfiziosi a prezzi sorprendenti!

Ne avevo fatto anche una versione meno cioccolatosa.
Chocolate Cookies